{"id":65954,"date":"2024-10-25T09:35:06","date_gmt":"2024-10-25T07:35:06","guid":{"rendered":"https:\/\/www.servizidemografici.com\/?p=65954"},"modified":"2024-10-25T11:17:35","modified_gmt":"2024-10-25T09:17:35","slug":"nuove-regole-per-il-riconoscimento-della-cittadinanza-italiana-jure-sanguinis-e-iscrizione-anagrafica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.servizidemografici.com\/nuove-regole-per-il-riconoscimento-della-cittadinanza-italiana-jure-sanguinis-e-iscrizione-anagrafica\/","title":{"rendered":"Nuove regole per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis e iscrizione anagrafica"},"content":{"rendered":"
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\n Il Ministero dell’Interno, tramite la Direzione centrale per i servizi demografici, ha emanato la circolare n. 77<\/a><\/strong> del 24 settembre 2024, indirizzata alle Prefetture e ai Comuni italiani, riguardante il procedimento di iscrizione anagrafica dei discendenti di cittadini italiani che richiedono il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis<\/strong>.\n <\/p>\n <\/div>\n\n

Problematiche rilevate<\/h2>\n

\n Le Autorit\u00e0 Consolari italiane hanno riportato un incremento significativo di richieste da parte dei Comuni italiani, spesso di piccole dimensioni, per l’attestazione di non rinuncia alla cittadinanza italiana, necessaria per il riconoscimento iure sanguinis. Questa situazione ha destato sospetti di irregolarit\u00e0, nonch\u00e9 la segnalazione di procedimenti penali pendenti legati a comportamenti illeciti. La circolare sottolinea il rischio che queste richieste possano derivare da un utilizzo improprio del riconoscimento della cittadinanza<\/strong> da parte di individui che dichiarano falsamente la propria residenza in Italia solo per ottenere benefici legati allo status civitatis<\/em>.\n <\/p>\n <\/div>\n\n

Necessit\u00e0 di controlli stringenti<\/h2>\n

\n Il Ministero dell’Interno ha gi\u00e0 emanato diverse circolari sul tema, tra cui la n. 23 del 1\u00b0 marzo 2023<\/a>, che richiamava i Comuni alla necessit\u00e0 di eseguire ispezioni regolari<\/strong>, come previsto dall’art. 52 del d.P.R. n. 223\/1989<\/a>, per verificare la veridicit\u00e0 delle dichiarazioni di residenza<\/strong> dei richiedenti. La circolare n. 77 ribadisce con forza questa necessit\u00e0, sottolineando l’importanza di controllare la presenza effettiva del richiedente presso l’indirizzo dichiarato all\u2019ufficio anagrafe in fase di presentazione dell\u2019istanza di cittadinanza italiana.
Tale verifica \u00e8 essenziale poich\u00e9 la competenza del Comune nel riconoscimento della cittadinanza si fonda proprio sulla permanenza fisica del richiedente nel territorio italiano.\n <\/p>\n <\/div>\n\n

Aspetti legati al soggiorno e ai permessi di soggiorno<\/h2>\n

\n Un ulteriore punto centrale della circolare \u00e8 l’importanza di assicurarsi che i richiedenti siano in possesso di un valido permesso di soggiorno<\/strong>, qualora siano cittadini stranieri. La normativa prevede che i richiedenti che non siano cittadini dell’Unione Europea possano soggiornare regolarmente in Italia per un massimo di tre mesi, o per il periodo stabilito dal loro visto di ingresso. Trascorso questo periodo, \u00e8 necessario che essi richiedano il permesso di soggiorno per l’acquisizione della cittadinanza italiana, come previsto dall\u2019art. 11 del d.P.R. n. 394\/1999<\/a>.\n <\/p>\n <\/div>\n\n

Richiesta di collaborazione e vigilanza<\/h2>\n

\n Il Ministero invita le Amministrazioni comunali ad agire con la massima attenzione e diligenza, richiedendo ai richiedenti la presentazione della ricevuta della richiesta di permesso di soggiorno<\/strong>, oltre a effettuare regolari controlli sulla loro permanenza effettiva sul territorio nazionale<\/strong>. La circolare esorta inoltre i Prefetti a sensibilizzare i Sindaci affinch\u00e9 vigilino sull’esatto adempimento delle norme, per evitare che irregolarit\u00e0 o abusi possano compromettere l’integrit\u00e0 del processo di riconoscimento della cittadinanza.\n <\/p>\n \n\n